martedì 3 marzo 2015

Il passato è una bestia feroce

Ed ecco che il libro di cui vi ho parlato pochi giorni fa è uscito. 
Disponibile da oggi nelle librerie potete trovare l'ultimo lavoro di Massimo Polidoro.




Vi avevo detto che ho fatto parte del gruppo di marketing per il libro. 
Un esperimento decisamente interessante e sicuramente da replicare. 

La formula usata è ottima, semplice, amichevole, senza fronzoli. 
Il concetto è quello di un gruppo di amici che danno una mano. 
Probabilmente è una delle strategie di marketing migliori per il periodo in cui ci troviamo. 
Sono molto contento di aver partecipato e, nel mio piccolo, contribuito. 

E dopo questo passiamo alla recensione del libro. 

Come sapete sono sempre molto rigido nelle mie recensioni, poche in effetti, per vostra fortuna. 

Partiamo dal fatto che il libro mi è piaciuto, la storia è interessante e ben fatta, i personaggi abbastanza ben caratterizzati e credibili. 

Ha anche un'altra caratteristica sempre più rara di questi tempi: è scritto in italiano, nel senso che non è una accozzaglia dadaista di errori grammaticali e dialettismi messi a caso, è proprio scritto in buon italiano... già solo questo varrebbe l'acquisto. 

Ovviamente c'è sempre un ma. ^___^ 

"Il passato è una bestia feroce" è il primo libro di Massimo e si sente, ci sono alcune ingenuità che mi aspettavo di trovare in un libro di questo tipo. 
Grandissimo merito perché ha fatto molte ricerche e ha studiato il genere decostruendone gli standard. 
Non mi aspettavo di meno da un professionista. 

Il libro è scritto sostanzialmente in prima persona, una scelta abbastanza standard per il thriller. 
E qui ho trovato un paio di punti deboli, ci sono alcune situazioni in cui salta alla terza persona, la prima volta mi ha distolto dalla storia. 
Anche più avanti vi è una situazione in cui il colpevole sembra rivivere una situazione topica e diventa un cambio di prospettiva come un flashback non annunciato che mi ha lanciato fuori dalla storia, avrei preferito un dialogo in cui spiegava al protagonista cosa aveva fatto. 
Entrambe le situazioni sono appunto delle ingenuità. 

Ha seguito in modo preciso i canoni del thriller classico, ha dato l'indizio principale, quello che permette di capire chi è il vero responsabile, poco oltre la metà del libro. 
Ottimo. 
Uno degli errori classici è proprio la distribuzione degli indizi e studiare le tecniche e lo stile del genere è importantissimo.

Ha dosato bene il dialogo interiore con le descrizioni anche se alcune le ho trovate un poco lunghe... però questo è un mio gusto personale. 

I personaggi sono ben caratterizzati anche se in alcune situazioni non ce lo vedo un italiano comportarsi in modo così palesemente da film noir, soprattutto per la personalità del protagonista che non spicca per coraggio.
 
Non mi dilungherò oltre sul libro, potrai leggere qui un estratto e trovare a questo indirizzo altro materiale: articoli, recensioni, appuntamenti in libreria, le date del blog tour, il booktrailer, una serie di video…

Ed infine a questo link potrete acquistarlo (su Amazon).

E se avete dei commenti mi piacerebbe li scriveste qui sotto.

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